Caro diario,
oggi mi son svegliata tardi. Così sono dovuta uscire di corsa e non ho fatto in tempo.
Ho infilato tutto in una busta e l’ho buttata nella borsa.
Ci ho pensato per tutto il tragitto tra casa e ufficio, mentre ascoltavo il bip della timbratrice e il dindon dell’ascensore ai vari piani.
Poi sono entrata nella stanza, ho appeso la giacca e sono uscita portando la borsa con me.
Ho scelto il bagno degli uomini, che lì c’è una luce migliore, e ho chiuso a chiave la porta.
Ho appoggiato tutto in ordine sul lavandino ascoltando il via vai dei colleghi nel corridoio.
Ho iniziato piano ignorando l’urgenza che sentivo dentro, quella che ti prende quando stai facendo una cosa che forse non dovresti fare.
Intanto tornava il ricordo di quella volta che ho aiutato un’amica a rollare una canna nei bagni della scuola; avevo 16 anni e mi sentivo un’idiota incastrata in quel cesso minuscolo con in mano stagnola e accendino.
Il brivido era lo stesso, la paura di sentir bussare alla porta, la strizza di essere beccate. Ugualmente idiota.
Ci ho messo il tempo che ci voleva, la giusta cura, e dopo aver passato il gloss sulle labbra ho riposto ogni cosa.
E ho sorriso allo specchio. Io. Alla mia età.
E sorridevo ancora in corridoio, dando il buongiorno ai colleghi.
Dando il buongiorno all’adolescente idiota che rimane viva dentro di me.
La prossima volta devo ricordarmi di portare la piastra per i capelli.
bellissimo post!
Stupendo. Anche se in questo periodo parlate un po’ troppo di trucchi voialtre fighe 😉
Grazie, chiara.
Bea hai ragione. Bisognerà cominciare a parlare anche un po’ di vestiti.
Uff. E io parlo di Champions coi maschi.
E di scarpe… 😉
L’abbiamo persa. 😉
Insomma. Sto facendo le cose che avrei dovuto fare da ggiovane. C’è qualcosa d’altro che ho tralasciato e dovrei recuperare?
Uh, quante ne ho da recuperare????? Mi vien da piangere se ci penso…..