Il Natale, a me, mi fa male.
Ma intendo un male fisico. Come di punta al fianco, però non intenso: continuo, costante, sordo.
Non c’è una ragione.
O almeno, credo che non ce ne sia solo una. Piuttosto è un insieme di ragioni. Così, più che un male è una sindrome. Una bella sindrome di Natale.
Una ragione è che non son più capace di godere del Natale come quando ero bambino, o anche solo ragazzo. Non ho più quell’eccitazione, quel gusto del conto alla rovescia, quella voglia di gustarmi ogni istante, il prima e il durante. Non son più capace nemmeno di sentire la tristezza del dopo. Il tempo degli adulti mi ha preso e macinato, quel tempo fatto di istanti numerabili e uguali l’uno all’altro, privi di individualità, ai quali non basta appiccicare un’etichetta (Natale, Pasqua, compleanno, anniversario) per regalare un’unicità.
Un’altra ragione è che purtroppo mi viene spontaneo, prima di pensare alle persone con cui trascorrerò il Natale, pensare a quelle che non ci sono più. Alcune perché son morte, ed è chiaro che lì la fitta si fa più lancinante. Altre perché se ne sono andate: hanno incrociato la mia vita e il mio destino, poi se ne sono allontanate. Altre ancora le ho perse di vista, lentamente e quasi inavvertitamente. Ma in questi giorni il loro volto ritorna alla memoria e reclama l’offerta di un sospiro di rimpianto.
Un’altra ragione ancora è che, più passa il tempo, più avverto la sproporzione, direi l’incommensurabilità, tra quel che penso, quel che credo, quel che so essere il Natale, e la mia incapacità di avere per questo uno sguardo diverso sulla realtà, sulle persone e le cose. Divento sempre più inadeguato e incapace davanti alla bellezza e alla novità. E sempre più incline alla malinconia e all’autocommiserazione. Ma l’accorgermi di questo mi fa male, ed ecco ancora la fitta al fianco.
Ma ancora penso, sento, – credo mille volte migliore sentire questa fitta che non sentirla affatto.
A tutti voi, ora che il giorno è trascorso – e che siamo tutti minacciati dall’effetto Sera del dì di festa – auguri di buon Natale, e di una buona fitta.
Buon Natale anche a te! 🙂
Auguri anche a te 🙂
Grazie, bbelli!
lì per lì pensavo fitta per il troppo cibo.
auguri!:)
Beh, caspita, anche!
ma infatti, una bella fittina da carciofo fritto 😉
auguri ragazzi 🙂
I nuovi blog sono l’alba di un mondo nuovo. Anch’io ho le fitte.
In bocca al lupo per la nuova web-avventura. E auguri, in genere.
Auguri in genere anche a te! (In attesa che quel brutto pesciaccio si risvegli….)